Esiti a 2 anni dopo sostituzione transcatetere o chirurgica della valvola aortica


Lo studio PARTNER ( Placement of Aortic Transcatheter Valves ) ha mostrato che tra i pazienti ad alto rischio con stenosi aortica, i tassi di sopravivenza a 1 anno sono simili nel caso di sostituzione transcatetere della valvola aortica ( TAVR ) e sostituzione chirurgica.
Tuttavia, è necessario un follow-up di più lungo periodo per determinare se la sostituzione transcatetere della valvola aortica sia in grado di produrre benefici prolungati.

In 25 Centri, 699 pazienti ad alto rischio con grave stenosi aortica sono stati assegnati in maniera casuale a sostituzione chirurgica o transcatetere della valvola aortica.

Tutti i pazienti sono stati seguiti per almeno 2 anni, con valutazione degli esiti clinici e valutazione ecocardiografica.

I tassi di decesso per tutte le cause sono risultati simili nel gruppo sostituzione transcatetere e nel gruppo chirurgia ( hazard ratio [ HR ] con TAVR, 0.90; P=0.41 ) e a 2 anni ( analisi di Kaplan-Meier ) sono stati 33.9% nel gruppo sostituzione transcatetere e 35.0% in quello chirurgia ( P=0.78 ).

La frequenza di tutti gli ictus durante il follow-up non ha mostrato differenze significative tra i due gruppi ( HR=1.22; P=0.52 ).

A 30 giorni, gli ictus sono risultati più frequenti con sostituzione transcatetere che con sostituzione chirurgica ( 4.6% vs 2.4%, P=0.12 ); in seguito, sono stati osservati 8 ulteriori ictus nel gruppo sostituzione transcatetere e 12 in quello chirurgia.

Il miglioramento nell’area valvolare è risultato simile con le due tecniche di sostituzione, e si è mantenuto per 2 anni.

Il rigurgito paravalvolare è risultato più frequente con sostituzione transcatetere ( P inferiore a 0.001 ) e anche il rigurgito paravalvolare lieve è risultato associato a un aumento della mortalità tardiva ( P inferiore a 0.001 ).

In conclusione, un follow-up a 2 anni dei pazienti nello studio PARTNER risulta a sostegno della sostituzione transcatetere della valvola aortica come alternativa alla chirurgia in pazienti ad alto rischio.
I due trattamenti sono simili per quanto riguarda la mortalità, la riduzione dei sintomi e il miglioramento dell’emodinamica valvolare, ma il rigurgito paravalvolare è più frequente dopo sostituzione transcatetere e risulta associato a mortalità tardiva. ( Xagena2012 )

Kodali SK et al, N Engl J Med 2012; 366: 1686-1695


Cardio2012 Chiru2012


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